Le grotte sotterranee nel Cilento conferiscono al territorio un fascino particolare.
Sebbene le più conosciute siano le Grotte di Pertosa Auletta e le Grotte di Castelcivita, sono tante altre le cavità sotterranee che incuriosiscono gli appassionati di speleologia, ma anche quanti vogliono semplicemente godere a pieno delle bellezze di questo posto.
Ecco le 5 grotte da visitare nel Cilento.
Le Grotte di Pertosa – Auletta si trovano nel massiccio dei Monti Alburni, tra il Vallo di Diano e gli Alburni e si estendono per oltre tremila metri nel massiccio.
Questo luogo oltre ad essere affascinante per i cunicoli e le cavità sotterranee, presenta due particolarità: la navigazione del fiume sotterraneo Negro e la possibilità di vedere i resti di un villaggio palafitticolo conservati nel Museo Speleo – Archeologico.
Una chicca imperdibile nelle Grotte è il bacio tra una stalattite e una stalagmite, un evento spettacolare che si è verificato dopo 20mila anni
Le Grotte di Castelcivita o Grotte di Spartaco, si trovano a Castelcivita, a 25 Km da Paestum.
Tra le rive del fiume Calore e il versante sud-occidentale dei Monti Alburni troviamo questo luogo magico che è il più esteso complesso speleologico del Sud Italia. Alle Grotte di Castelcivita è possibile fare due percorsi: turistico e speleoamatoriale, ma il tour può essere fatto anche al buio. Inoltre gli appassionati possono prendere parte alla geoesperienza percorrendo il sistema sotterraneo tra le rocce, inginocchiati o in arrampicata.
La Grotta di San Michele Arcangelo si trova nel comune di Sant’Angelo a Fasanella ed è situata ai piedi di una parete rocciosa. Questa grotta di tipo rupestre, chiamata anche Grotta dell’Angelo, è stata in passato sede di una comunità religiosa appartenente ai benedettini. Al suo interno vi sono molteplici elementi molto interessanti dal punto di vista storico-religioso. Sono presenti, infatti, il monumento funebre dell’abate Francesco Caracciolo, una cappella dedicata all’Immacolata, sculture, affreschi del ‘300, la statua in marmo di San Michele Arcangelo e un pozzo. Questo sito è Patrimonio Mondiale Unesco e rappresenta il simbolo della religiosità cristiana dei Monti Alburni.
La Grava di Vesalo si trova tra Laurino e Valle dell’Angelo ed è uno dei fenomeni carsici, di cui è ricca la zona, più noti tra gli speleologi.
La “grava” è il più grande inghiottitoio, ovvero una voragine a forma di imbuto, del complesso appenninico Alburni-Cervati.
La voragine, creata dal millenario scavare del torrente Milenzio, è costituita da un doppio pozzo di 43 e 100 metri in fondo al quale si riversano le acque del torrente. Sono presenti, poi, cascate, laghetti, gallerie e particolari forme di flora e fauna.
Le Grotte del Bussento si trovano a Morigerati.
Qui è possibile entrare in uno scenario da favola che include sorgenti, piccole cascate e una grotta in cui è possibile assistere alla risorgenza del fiume Bussento che ritorna in superficie dopo essere sprofondato sottoterra nell’Inghiottitoio del Bussento (nei pressi di Caselle in Pittari).
Quest’area che si estende per 607 ettari nel Parco del Cilento è Oasi WWF e geosito “principale” per il rilevante fenomeno carsico. Tante le attrazioni in questo piccolo paradiso come la risorgenza del fiume Bussento, il Mulino delle Grotte o le 4 fontane.
I più temerari possono anche fare un bel bagno ghiacciato nel fiume Bussento!
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