Il paradosso di Zenone di Achille e la Tartaruga è nato nel Cilento, nell’attuale Velia. Ad elaborare il paradosso è stato Zenone di Elea, allievo di Parmenide e della Scuola eleatica fondata da Parmenide stesso. Parmenide, la Scuola eleatica e quindi Zenone sono figli della Magna Grecia, precisamente di Elea, l’attuale Velia che troviamo nel comune di Ascea.
Zenone di Elea
Zenone di Elea è un filosofo presocratico appartenente alla Scuola eleatica. L’allievo di Parmenide è diventato famoso grazie ai suoi paradossi, il più famoso il paradosso di Achille e la Tartaruga. Abbiamo notizie di Zenone grazie a Platone e Aristotele, che ne riportano il pensiero. In particolare Platone, nel Parmenide, cita un dialogo tra Zenone di Elea e Socrate. A rendere famoso Zenone sono stati i paradossi, primo esempio di dimostrazione per assurdo del mondo occidentale.
Il paradosso di Zenone di Achille e la Tartaruga
Il paradosso di Zenone di Achille e la Tartaruga, come gli altri paradossi di Zenone, lo ritroviamo nel trattato Fisica di Aristotele. Zenone, con i suoi paradossi, voleva dimostrare il pensiero di Parmenide, vale a dire che l’Essere è unico e immutabile.
Il paradosso più famoso, come dicevamo, è quello di Achille e la Tartaruga. Nel paradosso vengono contrapposti due soggetti, uno molto veloce, come Achille conosciuto anche come piè veloce e la tartaruga, sinonimo di lentezza. Zenone spiega come Achille, per raggiungere la Tartaruga, dovrà prima raggiungere la posizione occupata precedentemente dalla Tartaruga, la quale, a sua volta, avrà occupato una nuova posizione. Così all’infinito senza che Achille raggiunga mai la Tartaruga. In pratica Achille si avvicina sempre più alla tartaruga non raggiungendola mai perché riesce ad occupare solo la posizione precedentemente raggiunta dalla Tartaruga.
Nel video sottostante troviamo una bella animazione che spiega molto semplicemente il paradosso di Achille e la Tartaruga.
Cosa voleva dimostrare Zenone
Ma cosa voleva dimostrare Zenone con i suoi paradossi? Per raggiungere un punto preciso nello spazio bisogna prima raggiungere il punto intermedio e, per raggiungere questo punto, bisogna passare, a sua volta, dal suo punto intermedio, così all’infinito fino a restare nello stesso identico punto di partenza. Ovviamente questa teoria presuppone l’infinita separabilità dello spazio.
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