Giuseppe Spagnuolo, il simbolo di Roscigno Vecchia, è morto il 19 gennaio 2024.
L’uomo non aveva voluto lasciare il borgo fantasma. Accoglieva i visitatori guidandoli in questo museo a cielo aperto che è Patrimonio Unesco dal 1998.
Incontrare Giuseppe Spagnuolo a Roscigno Vecchia era una certezza. L’uomo, che non aveva voluto abbandonare il borgo, ne era diventato il simbolo indiscusso.
La sua presenza, per i turisti, era importante poiché li accoglieva per raccontare loro la storia di questo luogo abbandonato dalla popolazione negli anni ’60 a causa delle continue frane.
Spagnuolo, che si definiva, “libero e abusivo” poiché aveva scelto di rimanere qui anche quando, tra il 1907 e il 1964, tutti lo avevano lasciato emigrando o trasferendosi a Roscigno paese.
Spagnuolo da ormai 22 anni era l’unico abitante di questo caratteristico borgo. Alla figlia e alla troupe del National Geographic, che era andata nel borgo per ricostruirne la storia, diceva: “Non mi manca nulla, perché dovrei andarmene?”
Da giovane, Giuseppe Spagnuolo aveva lavorato in Svizzera e Lombardia come muratore ma poi era ritornato nella sua amata Roscigno Vecchia per non lasciarla più. Un legame speciale, quello che legava quest’uomo al suo paese dove faceva da cicerone ai turisti per raccontare le meraviglie di questo posto speciale.
Il vecchio borgo di Roscigno è un vero e proprio Paese Museo all’interno del quale è presente anche uno dei primi Musei della Civiltà Contadina. Giunti sulla piazza principale di Roscigno Vecchia abbiamo subito uno scenario fiabesco. La fontana abbeveratorio al centro della piazza, le abitazioni antiche che circondano il paese e la chiesa di San Nicola di Bari del ‘700. Percorrendo le stradine interne del paese è possibile vedere anche gli interni di alcune case più malandate. Gradini che si inerpicano per entrate ai piani superiori e vie in pietra. Uno spettacolo, poi, percorrere le vie del paese.
ll paese fantasma si trova a valle del borgo di Roscigno ed è raggiungibile venendo da Sacco, anche se in realtà la strada è ufficialmente chiusa. I due paesi del Cilento interno sono divisi dal fiume Sammaro e consiglio, a chi si trovasse da quelle parti, di visitare, oltre al borgo fantasma, anche le Sorgenti del Sammaro, a pochi km di distanza.
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