Capitello, cosa fare e vedere nella frazione di Ispani
Affacciata sul Golfo di Policastro, troviamo Capitello. La frazione marina di Ispani che nel 2022 ha ricevuto la Bandiera Blu si trova tra Policastro e Sapri, subito dopo Villammare.
Qui la vita scorre in tranquillità poiché la piacevolezza del panorama marino è strettamente connessa alla genuinità dei prodotti enogastronomici e alla cordialità dei cilentani.
Dove si trova Capitello
Capitello, insieme a San Cristoforo, è una frazione del comune di Ispani e si affaccia sul Mar Tirreno. A pochi passi da Villammare e Policastro, Capitello è uno dei tanti gioielli del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dista 5 km dal comune di Ispani e 6.5 km da Scario.
Cosa vedere a Capitello
Capitello era un borgo marinaro che nel corso dei secoli conobbe una notevole espansione grazie alla vicinanza col “Castellaro“, una rocca fortificata di cui oggi restano i ruderi. Oltre alle bellissime spiagge, a Capitello è possibile vedere l’arco d’accesso ai giardini dell’ex palazzo Carafa e la Chiesa di S. Ferdinando Re chiamata così per omaggiare re Ferdinando che contribuì alla sua realizzazione. Il protettore del paese è S. Antonio da Padova a cui è dedicata una festa che richiama la curiosità di molti turisti.
Il Castellaro a Ispani
Percorrendo in auto la SS18 che da Capitello prosegue per Policastro è possibile scorgere i ruderi di una rocca fortificata. Adagiati su una collinetta, poco prima del cimitero di Capitello, i resti del Castellaro ci lasciano intuire com’era questo edificio sorto per volere di Ruggiero I e del nipote Ruggiero d’Apulia. Il castello fu fatto costruire a partire dal 1055 ma risale alla seconda metà del XVI secolo la testimonianza della presenza degli Aragonesi o, almeno, di guarnigioni di soldati. Su un’altra collina è presente una torre di avvistamento eretta per prevenire gli assalti dei saraceni. Si ipotizza che la popolazione si ergesse su queste alture solo in caso di pericoli in arrivo dal mare.
Palazzo Carafa a Capitello: l’arco di accesso ai giardini
Nel 1500 Capitello fu dominio dei conti Carafa della Spina che preferirono l’aria salubre di questo borgo a quella di Policastro, infestata dalla malaria. Di questo momento storico e del loro potere oggi resta l’arco d’accesso ai giardini dell’ex Palazzo Carafa. Notevole dal punto di vista architettonico, l’arco è sormontato da un’iscrizione che avvertiva i malintenzionati riguardo la risolutezza dei feudatari dell’epoca. Infatti recita: “Non t’alletti, o pirata / il bel terreno / simbol di Carafa / poiché una Spina il guarda / e se impiagò beltà divina / trafigger saprà meglio un mortal seno”.
L’ex Palazzo Carafa, di cui oggi restano le mura perimetrali che delimitano il giardino, oggi ospita un Convento di proprietà delle Suore Elisabettine Bigie.
Cosa fare a Capitello
Capitello, come già detto, è un affascinante borgo noto soprattutto per la sua spiaggia e il lungomare che, però, regala anche tante altre belle sorprese.
Il lungomare di Capitello
A Capitello la vita scorre lentamente. Passeggiare per il lungomare dona tanta tranquillità soprattutto a chi ha bisogno di un po’ di tempo per “ricaricarsi”. Il paese è molto caratteristico, suggestivo e consente ai turisti di perdersi nelle sue stradine. A pochi passi dal centro abitato, il lungomare offre una vista mozzafiato in particolare la sera, quando le luci delle abitazioni si specchiano nell’acqua regalando un panorama molto romantico.
La spiaggia e il mare di Capitello
La spiaggia, vicinissima al borgo, si presenta con un arenile stretto, lungo e protetto dalle scogliere frangiflutti che mitigano l’azione erosiva da parte del mare. In prevalenza la spiaggia è libera ma vi sono anche stabilimenti balneari dove noleggiare sdraio, lettini e ombrelloni.
Le festività religiose
Per quanti sono incuriositi dal turismo religioso, la festa di S. Antonio di Padova che si svolge a Capitello il 12 e 13 giugno può essere un momento d’interesse.
In questi due giorni, infatti, in due momenti in particolare, sono tanti i curiosi che assediano il borgo. Il 12 giugno si tiene la “Processione del pane” in cui i fedeli portano delle ceste di pane che viene benedetto e poi donato ai propri cari. Il 13 pomeriggio, invece, si svolge la “riffa”, un’asta per raccogliere fondi in cui vi sono oggetti donati dai fedeli e prodotti tipici locali.
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