Il sentiero Apprezzami l’Asino di Sapri è uno dei più conosciuti e percorsi del Golfo di Policastro. Il Sentiero si imbocca dal Porto di Sapri e giunge fino al Canale di Mezzanotte che segna il confine della Campania con la Basilicata.
Il sentiero Apprezzami l’Asino di Sapri è abbastanza impegnativo. Lungo, tra andata e ritorno, 10 km, prevede alcune discese a mare e tratti molto stretti. Il dislivello totale, però, non è importante, non calcolando le discese a mare parliamo di soli 150 metri di dislivello complessivo.
Il nome suggestivo, originariamente “Apprezzamm u’ Ciucc’“, è da attribuire ad una leggenda meno suggestiva. Agli inizi del ‘900 il sentiero era l‘unico tratto della costa che collegava Sapri con Maratea, via nevralgica per lo scambio di merci trasportate dagli asini.
Purtroppo il sentiero in alcuni punti è molto stretto e ripido e gli asini non sanno camminare all’indietro. Per questo motivo quando si incontravano due asini in uno di questi punti si valutavano gli animali e i carichi e in cambio della metà del valore dell’asino meno prezioso, quest’ultimo veniva “precipitato” a mare. Per questo motivo “Apprezzami l’Asino”, che consisteva in una valutazione economica dell’animale.
Il sentiero si imbocca dal Porto di Sapri. Qui c’è una scala che porta su una terrazza panoramica meravigliosa che si affaccia dal Golfo di Sapri verso il Monte Bulgheria.
Il primo tratto del percorso è molto agevole e presenta numerosi punti di ristoro e fontanelle con acqua potabile.
La primasorpresa che troviamo lungo il percorso è la torre di Capobianco, una delle numerose torri saracene costruite dal Regno di Napoli in tutto il sud Italia. La torre si erge sopra il sentiero e bisogna scorgere tra gli alberi per avvistarla.
Continuando a camminare per il sentiero, guardando verso mare si vede lo Scoglio dello Scialandro con su la statua della Spigolatrice di Sapri.
Lo scoglio dello Scialandro è legato ad alcune leggende del Golfo di Policastro. Durante l’ottavo secolo a.c., una nave greca diretta a Cuma naufragò nei pressi degli di Punta Infreschi e dell’equipaggio si salvò solo un uomo aggrappandosi allo scoglio che poi prese il suo nome, Scialandro. L’uomo, adottato dalla popolazione locale, diventando capo del villaggio e difendendo lo stesso da un sacco ad opera di un’altra nave greca. Durante il combattimento Scialandro morì e per questo fu eretta una statua di legno sopra la roccia dello Scialandro.
La Statua della Spigolatrice è stata messa sullo scoglio dello Scialandro nel 1994 per ricordare le gesta eroiche di Carlo Pisacane in quel di Sapri. Il monumento è di bronzo.
Continuando la passeggiata si percorrerà un sentiero agevole e largo, passando per un tratto in asfalto che conduce sulla costa nei pressi dello scoglio dello Scialandro. Ritornando sul sentiero originario, all’altezza della Grotta di Cartolano, il sentiero inizierà ad essere più stretto con alcune deviazioni verso mare, più ripide e impegnative.
La discesa verso il Pozzo e la Grotta di Cartolano è abbastanza difficoltosa, per esperti. La deviazione la si trova subito dopo aver lasciato il sentiero “canonico” e lo spettacolo di colori è stupendo. Dalle foto si percepisce solo in parte.
Continuando a passeggiare sulla spiaggia, andando verso sud ci ritroviamo sulle Saline della Colonna. Poco più avanti è presente anche la Grotta della Colonna. Finita la passeggiata “a mare” si risale su per riprendere il sentiero verso il canale di Mezzanotte.
Un’altra discesa a mare molto suggestiva è quella che porta sulla spiaggia degli Angeli. In questo caso la discesa è più agevole e piacevole.
Risalendo dalla Spiaggia degli Angeli si riprende il cammino per i punti finali, la Torre di Mezzanotte e il Canale di Mezzanotte.
La Torre di Mezzanotte è un’altra torre saracena a difesa dei confini di mare del Regno di Napoli, in questo caso le condizioni della torre non sono eccellenti.
Il Canale di Mezzanotte invece è lo spartiacque tra la Campania e la Basilicata, il punto di confine tra Sapri e Acquafredda. Uno spettacolo della natura sopra i costoni rocciosi del Mar Tirreno.
A questo punto si può tornare indietro presso il Porto di Sapri.
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Foto di copertina e video di @Vivalavalentina
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