Paestum e Alto Cilento capitale della Cultura 2024, candidata insieme ad altre 10 città italiane. Il Cilento, così, è parte attiva in una delle manifestazioni culturali più ambite del panorama nazionale.
Il Cilento sceglie di giocare una partita importante candidando l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento a Capitale della Cultura 2024.
Tale “alleanza” comprende i comuni di: Agropoli, Cicerale, Capaccio – Paestum, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro Cilento, Torchiara, Rutino, Prignano Cilento e Perdifumo.
Un’occasione, questa, per dare maggiore visibilità anche ad aree cilentane meno note di Paestum ma altrettanto ricche di storia, cultura e bellezza oltreché di bontà enogastronomiche.
Il 16 marzo prossimo, alle ore 11, il Ministro Dario Franceschini proclamerà la città vincitrice.
Il nostro territorio si sfida con: Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Viareggio, Vicenza.
Diventare Capitale della Cultura offrirebbe numerosi vantaggi al Cilento. Non solo un’ulteriore risonanza mediatica, ma anche la possibilità di fruire di numerosi vantaggi che questo titolo concede a chi lo possiede.
La città vincitrice, infatti, ottiene un contributo economico di un milione di euro e, per un anno, può mettere in mostra i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale.
La nascita della Capitale della Cultura Italiana è correlata alla designazione della Capitale della cultura Europea nel 2019. La selezione di quest’ultima, infatti, riscosse un successo tale da convincere il governo a istituirne ogni anno una in Italia. Tale iniziativa vuole sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura.
La possibilità di diventare Capitale della Cultura 2024 ha già dato un importante sprint a varie entità e attività del territorio. Tra le iniziative più interessanti ci sono senz’altro la realizzazione di un brano e di un piatto strettamente connessi al territorio.
La Grande Banda del Cilento, infatti, ha creato l’inno Cilento Meraviglioso. La melodia – composta dal maestro Salvatore Schembari con l’obiettivo di racchiudere in musica le speranze, i sogni, i paesaggi e la storia del territorio – sarà l’inno dell’Unione.
Lo chef stellato Giovanni Solofra del ristorante “Tre Olivi” di Paestum, invece, ha realizzato un piatto proprio per omaggiare la candidatura del territorio a questo ambito riconoscimento. Solofra ha dato vita a La cultura dell’unione, una delizia in cui sapori e odori richiamano alle caratteristiche del territorio. Gli ingredienti protagonisti, infatti, sono legumi, grani antichi, seppioline, calamaretti e alici. Infine la crema rielaborata con latte e yogurt di bufala. Il piatto si accompagna con una spolverata di plancton e alga spirulina cilentana e può essere completato con cialde che ricordano i ritrovamenti antichi del territorio richiamando al Parco Archeologico di Paestum.
Le foto nell’articolo sono presenti nella Pagina Facebook Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento.
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