Scavi di Velia, il Parco archeologico di Velia-Elea tra storia e trekking

Il Parco archeologico di Elea-Velia, conosciuto anche come Scavi di Velia, è una delle attrazioni culturali più importanti del Cilento. Non conosciuti quanto meriterebbero, gli scavi archeologici di Velia rappresentano una delle principali testimonianze degli insediamenti greci nella Magna Grecia. Patria della scuola filosofia eleatica, con Parmenide e i suoi due discepoli Zenone Melisso di Samo. 

A febbraio 2022 alcune scoperte archeologiche hanno sancito un legame tra le origini di Velia e la Battaglia di Alalia.

Oltre alla cultura, ai reperti archeologici, ai resti architettonici dell’antica Elea, il Parco archeologico di Elea-Velia regala un percorso affascinante. Per chi ama il trekking, e in generale passeggiare tra la natura, percorrere il percorso degli Scavi di Velia rappresentano quanto di meglio possa esserci per un escursionista. Natura e storia si fondono per regalare al visitatore un’esperienza unica.

Il percorso degli Scavi di Velia

Il lungo percorso per gli scavi di Velia si sviluppa lungo un sentiero che percorre per lungo e per largo l’area del Parco archeologico di Elea-Velia. La meta finale è l’acropoli dell’antica città dove è presente la Torre di Velia, una torre angioina costruita in età medievale.

Gli Scavi di Velia sono lungo la ex strada statale sr447 ad Ascea Marina in località Velia. Il sentiero comincia dalla città bassa, dove sono presenti i resti di edifici risalenti alll’età ellenistica e all’età romana. Tutto il percorso è accompagnato da pannelli didattici che aiutano il visitatore nella scoperta del Parco. Il vero e proprio accesso alla città di Elea si trova presso Porta Marina Sud nei pressi di una torre quadrangolare.

Sono numerosi gli edifici presenti nel Parco archeologico di Elea-Velia, dalle terme alle domus di età imperiale. Di particolare interesse le Terme Adriane del II secolo d.c. dove è presente uno splendido mosaico con tasselli bianchi e neri che raffigurano animali e visionari mostri marini.

Percorrendo la via di Porta Rosa, possiamo visitare le Terme Adrianee (II sec. d.C.) dove sono visibili vari ambienti del calidarium e la sala del frigidarium, decorata da uno splendido mosaico con tessere in bianco e nere che raffigurano animali e mostri marini.

 

L’Acropoli e la Torre di Velia

Il sentiero lungo gli Scavi di Velia, man mano inizia a salire lungo la collina. Sulla destra troviamo l’agorà, un santuario dedicato ad Asclepio divinità medica e guaritrice. Di fondamentale importanza la sorgente Hyele dalla quale è stato realizzato l’impianto termale di notevole pregio ingegneristico con riscaldamento mediante vapore, una grande vasca a forma rettangolare per il bagno caldo e varie piccole vasche di terracotta per singole persone.

In cima troviamo l’Acropoli di Elea, i cui edifici sono visibili da tutto il golfo di Velia. I resti ci mostrano un teatro di età romana e alcuni edifici di età medievale come la Torre angioina, conosciuta come Torre di Velia, resti di mura e due chiese, la cappella Palatina e la chiesa di Santa Maria.

Porta Rosa

La Porta Rosa è uno dei principali punti attrattivi degli Scavi archeologici di Velia in quanto primo arco a tutto sesto costruito in Italia. Porta Rosa rappresentava un viadotto tra le due cime dell’acropoli di Velia. L’arco più che rappresentare una porta aveva il compito di contenere le pareti della gola dove posizionato. L’arco, nel III secolo a.C. è stato ostruito per impedire incursioni ostili. Porta Rosa è stata interrata per oltre due millenni, infatti solo l’8 marzo 1964, Mario Napoli ha riportato alla luce l’arco.

Porta Rosa può essere raggiunta prima o dopo aver visitato l’Acropoli di Velia, siccome bisogna percorrere una via alternativa.

Concluso il sentiero non resta che ridiscendere verso valle, per un sentiero alternativo.

Info tecniche

Costo Ingresso: 3,00€; riduzione 1,50€
Costo Ingresso cumulativo con gli Scavi di Paestum da dicembre a febbraio: 8,00€; riduzione 4,00€
Costo Ingresso cumulativo con gli Scavi di Paestum da marzo a novembre: 14,00€; riduzione 4,00€
Giorni e orari di apertura: Dal Mercoledì al Lunedì dalle ore 9:00 al tramonto. Il Martedì il Parco è chiuso.
Giorni e orari biglietteria: dal Mercoledì al Lunedì dalle ore 9:00 a un’ora prima del tramonto.Telefono: +39 0974 972396
Email: sabap-sa.velia@beniculturali.it
Sito web: http://polomusealecampania.beniculturali.it

Ad Ascea sono presenti alcuni sentieri che potete scoprire qui:

PER APPROFONDIRE:

Guida di Elea. Secondo Parmenide di Francesco Castiello
Al turista in transito sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria basta una breve deviazione, uscendo allo svincolo di Battipaglia e imboccando la statale 18, per raggiungere in poco più di mezz’ora d’automobile Ascea Marina. Gli si offre l’opportunità di un incontro davvero singolare. Velia (l’Elea dei Greci), oltre a essere una suggestiva località costiera del medio-basso Tirreno, rappresenta un bacino archeologico di notevole interesse, essendo stato uno dei più antichi insediamenti italioti (VI sec. a.C.), sede di una scuola filosofica tra le più importanti dell’Occidente. Luciano De Crescenzo ha ironizzato sul fatto che se questa località di fosse trovata alle Seychelles sarebbe probabilmente più nota di quello che in certi ambienti dell’Italia che conta. Fortunatamente la scarsità dei visitatori italiani è compensata dalle numerose presenze di turisti tedeschi, francesi e giapponesi. Secondo la testimonianza di Strabone “appena oltrepassata la punta si incontra un’altra insenatura in cui è situata quella città che i Focei, suoi fondatori, chiamarono Vele, e altri Ele, da una certa fonte, e ora chiamiamo Elea, donde provennero i pitagorici Parmenide e Zenone”.

Leggi anche:

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Biagio Cafaro

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